(
Muerte de un ciclista). Film realizzato nel 1954, frutto di una
coproduzione italo-spagnola. Questo film ha dato a Juan Antonio Bardem la
possibilità di firmare la sua opera migliore sia come regista sia come
autore della sceneggiatura accanto a Louis F. de Igoa. Fotografia: Alfredo
Fraile; scenografia: Enrique Alarcon; musica composta da Isidoro Maiztegui;
interpreti principali: Lucia Bosé, Alberto Closas, Carlos Casaravilla e
Otello Toso. La trama prende l'avvio dalla morte di un operaio che, recatosi al
lavoro in bicicletta, viene casualmente travolto dall'automobile guidata da un
professore di Madrid che è in compagnia della sua amante, moglie di un
ricco industriale. L'incidente incide profondamente nella vita dei protagonisti,
scatenando in loro una presa di coscienza della realtà che li
condurrà ad una nuova visione del mondo. La donna finirà per
uccidere l'amante che aveva iniziato un difficile processo di comprensione
dell'ambiente operaio, a lui estraneo. Il regista ha offerto con abilità
l'immagine più vera e meno conosciuta della borghesia madrilena e dei
sostenitori del regime franchista. La parte migliore dell'opera è tutta
incentrata sulla profonda crisi del professore, improvvisamente messo a contatto
con la miseria degli operai, con la ribellione degli studenti, esperienze tanto
più laceranti in quanto messe a confronto con la corruzione del proprio
ambiente.